Museo di Grotta Paglicci e rilancio del turismo archeologico sul Gargano e in Puglia. Il punto di vista di Patruno e Piemontese.

All’indomani dall’inaugurazione del Museo di Grotta Paglicci a Rignano Garganico continuiamo a proporre gli interventi dei relatori intervenuti all’evento. Vediamo cosa hanno raccontato Raffaele Piemontese (vice-presidente della Regione Puglia) e Aldo Patruno (Direttore del settore turismo della Regione Puglia).

All’indomani dall’inaugurazione del Museo di Grotta Paglicci a Rignano Garganico continuiamo a proporre gli interventi dei relatori intervenuti all’evento. Vediamo cosa hanno raccontato Raffaele Piemontese (vice-presidente della Regione Puglia) e Aldo Patruno (Direttore del settore turismo della Regione Puglia).

Il focolare di Grotta Paglicci.

Il museo proietta i visitatori all’interno del giacimento risalente al Paleolitico (inferiore, medio e superiore) ricco di graffiti, di rudimentali pitture parietali e impronte di mani. Per la prima volta verranno esposti alcuni dei reperti archeologici originali. Il sito di Grotta Paglicci rappresenta uno dei giacimenti di interesse archeologico di maggior rilievo in Italia e in Europa.

Le pitture parietali: il Cavallo rampante di Paglicci.

Durante le campagne di scavo eseguite a partire dagli anni ’60 da alcuni tra i più importanti archeologi in Italia e in Europa, tra cui il Prof. Arturo Palma di Cesnola al quale fu conferita anche la cittadinanza onoraria di Rignano Garganico, sono stati rinvenuti oltre 45.000 reperti, tra cui una ricchissima industria litica e arte mobiliare, resti ossei di fauna e, tra i reperti di maggior rilevanza, due sepolture umane.

La scoperta più sensazionale fu certamente quella di una serie di pitture, tra cui l’incantevole Cavallo di Paglicci, eseguite dai Paleolitici sulle pareti di una saletta lontana dall’imboccatura della grotta e accessibile attraverso un cunicolo dal soffitto assai basso. Mentre in Francia e nella regione cantabrica della Spagna esistono numerose grotte ricche di manifestazioni d’arte parietale, in Italia queste sono rarissime e Paglicci costituisce il più antico esempio di pitture parietali rinvenute nell’intero stivale.

La Regione Puglia stanzia 400 mila euro. Lo conferma Piemontese.

“La Regione Puglia in questi anni ha sostenuto molto il territorio e le comunità delle aree interne, a partire dai Monti Dauni che hanno ricevuto finanziamenti importanti che si avviano a una nuova programmazione, passando per l’area interna del Gargano, che ricomprende Rignano Garganico nella cosiddetta area strategica, e per l’area interna Sud Salento – ha commentato Raffaele Piemontese, vice-presidente della Regione Puglia – il museo Paglicci, in particolare, ha ricevuto un finanziamento di 400mila euro a testimonianza dell’attenzione che si ha per tutto il patrimonio culturale  dell’area garganica”.

Paglicci, un bene inestimabile. Il commento di Aldo Patruno, capo del turismo regionale.

“La grotta di Paglicci è un patrimonio di inestimabile valore culturale, unico nel panorama italiano, che deve essere conosciuto innanzitutto dai Pugliesi e poi dal resto del mondo nell’ambito delle strategie di sviluppo e promozione turistico-territoriale – ha commentato Aldo Patruno, Direttore del Dipartimento Cultura e Turismo della Regione Puglia.

“L’apertura del nuovo museo multimediale  è solo il punto di partenza di un percorso che deve necessariamente coinvolgere ogni Ente e Istituzione che si occupa di archeologia, storia, cultura e turismo. In Spagna e in Francia, alle grotte paleolitiche di Altamira e Lascaux ogni anno giungono milioni di visitatori da tutto il mondo; da oggi questo sarà possibile anche in Italia, in Puglia, a Rignano Garganico. Ed è un altro dei fondamentali da cui la Puglia riparte” – ha concluso Patruno.

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